Se per Nietzsche “la grandezza dell’uomo è di essere un ponte e non uno scopo”, e quindi di fatto una transizione, il ponte si può considerare anche un’infrazione all’ordine costituito, un artificio potenzialmente rivoluzionario. Possono le immagini agire come ponti e svolgere una funzione di collegamento, di dialogo e anche di cura nei confronti del mondo esterno?